LA GRIMALDI LINES A SORRENTO, DURANTE UN CONVEGNO, ANNUNCIA IL POTENZIAMENTO DELLA PROPRIA FLOTTA.

LA GRIMALDI LINES A SORRENTO, DURANTE UN CONVEGNO, ANNUNCIA IL POTENZIAMENTO DELLA PROPRIA FLOTTA.

LA GRIMALDI LINES A SORRENTO, DURANTE UN CONVEGNO, ANNUNCIA IL POTENZIAMENTO DELLA PROPRIA FLOTTA.

condividi in facebook

SORRENTO – Grimaldi rinnova la flotta con investimenti per i miliardo da completare entro il 2020. La società armatoriale ha firmato nei giorni scorsi l’ordine per 12 nuove grandi navi di ultima generazione, sei confermate e sei opzionate. Queste saranno costruite dai cantieri cinesi Jinling, su progetto brevettato dalla committente. Le nuove unità saranno lunghe 238 metri, larghe 34metri: saranno capaci di trasportare oltre 7.800 metri lineari di merci rotabili, pari a circa 500 trailer. La capacità di carico dei garage di queste navi è doppia rispetto a quella delle più grandi navi attualmente operate dal gruppo partenopeo, ma consumano la stessa quantità di carburante a parità di velocità. A queste si aggiungono altre due navi rilevate dalla Tttlines: la “Lorenzia” già di proprietà di Grimaldi che viene riassorbita con l’intero equipaggio e la “Captur”che cambia nome: diventa “Corfu” poiché farà servizio per l’isola greca.

L’appello di Alis

Ad annunciare i nuovi atti del piano di potenziamento e ringiovanimento della flotta è stato l’ad della società armatoriale, Emanuele Grimaldi: «Assumeremo – ha poi precisato – mille marittimi». Ne ha parlato nel corso della due giorni promossa da Alis (Associazione della Logistica e dell’Intermodalità sostenibile) che si è svolta a Sorrento. L’incontro intitolato «Rimettiamo l’Italia in movimento con una logistica sostenibile ed efficiente», è stata un’utile occasione per fare il punto sulle adesioni ad Alis a poco più di un anno dalla sua nascita e su sviluppi e priorità del settore.

Alis infine sollecita le norme necessarie per l’utilizzo del Cerm, un unico certificato digitale in grado di sostituire numerosi documenti richiesti nelle varie fasi di trasporto. «L’Italia ha un costo per la trazione più alto di numerosi Paesi Europei e non – chiarisce il direttore di Alis, Marcello Di Caterina -. È necessario uniformare le condizioni di lavoro di tutti gli operatori del settore».

Redazione

leave a comment

Create Account



Log In Your Account