MASSA LUBRENSE: SLITTA A DOMENICA 15 LA PRESENTAZIONE DEL VOLUME “L’ANTICA DIOCESI DI MASSA LUBRENSE”

MASSA LUBRENSE: SLITTA A DOMENICA 15 LA PRESENTAZIONE DEL VOLUME “L’ANTICA DIOCESI DI MASSA LUBRENSE”

MASSA LUBRENSE: SLITTA A DOMENICA 15 LA PRESENTAZIONE DEL VOLUME “L’ANTICA DIOCESI DI MASSA LUBRENSE”

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SLITTA A DOMENICA 15 LUGLIO SEMPRE ALLE ORE 20.00 NELLA CHIESA DI SANTA TERESA, ATTIGUA ALLO STORICO MONASTERO DI CLAUSURA DELLE CARMELITANE SCALZE, IN VIA PALMA, A RIDOSSO DI PIAZZA VESCOVADO, LA PRESENTAZIONE DEL VOLUME “L’ANTICA DIOCESI DI MASSA LUBRENSE” , OTTO SECOLI DI STORIA FINO ALLA SOPPRESSIONE OTTOCENTESCA 1818-2018, A CURA DI DON FRANCESCO SAVERIO CASA E GENNARO GALANO. LA PRESENTAZIONE DI DOMENICA  8 NELLA  ANTICA CATTEDRALE DI MASSA LUBRENSE E’ STATA RIMANDATA PER IL GRAVE LUTTO DELLA FAMIGLIA SINISCALCHI -MARESCA.

LA CHIESA DI SANTA TERESA , I CUI LAVORI INIZIARONO VERSO IL 1673 E TERMINARONO NEL 1707, FU INAUGURATA CON UNA MESSA SOLENNE DEL VESCOVO GIOVANNI MARIA ROSSI. FU CONSACRATA ANNI DOPO, IL 12 OTTOBRE DEL 1763, DAL VESCOVO GIUSEPPE BELLOTTI DOPO L’ULTIMAZIONE DELL’ALTARE MAGGIORE ED IL COMPLETAMENTO DEGLI STUCCHI E DORATURE.

L’EDIFICIO, DI STILE BAROCCO, AD UNA SOLA NAVATA, CON UN BREVE TRANSETTO AL CENTRO IN CUI SONO RICAVATE DUE CAPPELLE, HA SULL’ALTARE MAGGIORE UNA TELA DI NICOLA MALINCONICO RAPPRESENTANTE S. TERESA CIRCONDATA DAGLI ANGELI. IL PAVIMENTO IN COTTO E MAIOLICA, BEN CONSERVATO E’ PRESUMIBILMENTE OPERA DEL FAMOSO RIGGIOLARO NAPOLETANO GIUSEPPE MASSA  AUTORE INSIEME AL FRATELLO DOMENICO DEL FAMOSO MAIOLICATO DEL  MONASTERO DI SANTA CHIARA A NAPOLI.

NELLA SAGRESTIA DELLA CHIESA E’ CONSERVATA PARTE DI UN ANTICO RELIQUARIO, – I PRIMI MARTIRI DEL CRISTIANESIMO – PROVENIENTE DALLE CATACOMBE DI SANTA PRISCILLA A ROMA, DONATI AL CARMELO DAI PADRI GESUITI DELL’ATTIGUO CONVENTO DELLA COMPAGNIA DEL GESU’.

IL LAVORO DI DON SAVERIO CASA E DI GENNARO GALANO RIVESTE IMPORTANZA FONDAMENTALE PERCHE’ VIENE A RIEMPIRE UN VUOTO NELLA STORIA DELLA CHIESA MASSESE.

IL RICAVATO DELLA VENDITA DEL VOLUME VERRA’ DEVOLUTO ALL’OSPEDALE PEDIATRICO NAPOLETANO SANTOBONO-PAUSILIPON

DI SEGUITO UNA PRESENTAZIONE DEL LAVORO DA PARTE DI GENNARO GALANO.

Il 27 giugno 1818 papa Pio VII pubblicò la bolla “De utiliori”: con questo solenne documento pontificio, che sanciva ufficialmente il felice esito delle trattative di Concordato tra Santa Sede e Regno delle Due Sicilie, la diocesi di Massa Lubrense cessava ufficialmente di esistere dopo circa 800 anni di storia. La presenza di un vescovo a Massa risaliva alla metà del XI sec.: l’elevazione di Sorrento a metropolia (con a capo un arcivescovo) infatti giustificò la creazione di un reticolo di diocesi suffraganee, che dovevano obbedienza all’arcivescovo sorrentino, tra cui spiccava proprio “l’episcopo lobrano”. Si trattava di un modo per disciplinare altresì l’antica e fiorente religiosità del territorio dell’Ateneo transitato dal culto di Atena a quello della Madonna con una pratica sincretica di notevole successo. Con più di una quarantina di vescovi, con numerosi Santi Patroni (dal celebre Cataldo al meno noto Francesco Borgia, protettore dai terremoti), con una decina di case religiose, con 13 confraternite laicali e con decine di eleganti e ricche chiese e cappelle, la storia della diocesi di Massa Lubrense è stata ricca di avvenimenti e date da ricordare: 8 secoli che si chiusero forse ingloriosamente, quasi senza colpo ferire, dopo una “vacatio episcopi” durata circa 20 anni. Quando nel 1797 mons. Angelo Vassallo, a lungo monaco a Montevergine, morì cinquantenne sulla cattedra lubrense, molti capirono che la sorte dell’episcopato era ormai segnata: non poteva essere altrimenti se si valutava con attenzione la stessa nomina del Vassallo, giunta per la sua fedeltà al potere regio e per liberare il cenobio verginiano da un monaco dal pessimo carattere (per Giovanni Mongelli Vassallo era uno “zelante realista”, che non si staccò da Montevergine neppure dopo la nomina a vescovo). Questi eventi e tanti altri ovviamente fanno parte della narrazione contenuta nel volume scritto a più mani “L’Antica Diocesi di Massa Lubrense, 800 anni di storia fino alla soppressione ottocentesca”, curato da don Francesco Saverio Casa e da Gennaro Galano. Una religiosità, quella massese, che appare ancora oggi viva e attiva nonostante lo scorrere del tempo e la soppressione di cui ricorre il bicentenario: “la storia di una terra come la nostra Massa Lubrense – ha scritto Aldo Terminiello nella postfazione – è legata a doppio filo a quella della religiosità dei suoi abitanti, e questo è un dato di fatto: basta pensare alle chiese che ancora sono punti di riferimento per abitanti e turisti, le festività religiose che scandiscono i tempi dell’anno e sono occasione di incontro per i cittadini, le processioni via terra e via mare, i luoghi sacri, le leggende…”. Appuntamento dunque a domani sera, ore 20, nella chiesa ex cattedrale di Santa Maria delle Grazie di Massa Lubrense: la presentazione sarà affidata al professore Domenico Palumbo, vicepresidente dell’Archeoclub lubrense e fondatore della rivista “La Lumaca”. A chiusura dell’incontro, Ester Esposito (autrice del capitolo sulla storia artistico – architettonica dell’ex cattedrale), parlerà brevemente delle opere d’arte custodite nella nostra elegante chiesa dedicata alla Madonna delle Grazie: si tratterà di un modo diverso di accostarsi alla fede e alla propria storia, analizzando e cogliendo in pieno l’abilità umana, capace delle creazioni più elaborate e alte per rendere omaggio a Dio. Non mancate e soprattutto non dimenticate di acquistare il volume: l’intero ricavato, grazie agli sponsor che hanno sostenuto le spese di stampa, sarà devoluto all’Ospedale Pediatrico Santobono di Napoli.

Gennaro Galano e Aldo Terminiello

 

Gaetano Milone

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