REGIONE CAMPANIA: DE LUCA, ACCOLTO RICORSO. PUO’ GOVERNARE

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REGIONE CAMPANIA: DE LUCA, ACCOLTO RICORSO. PUO’ GOVERNARE

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de lucaIll Tribunale di Napoli ha accolto il ricorso d’urgenza presentato da Vincenzo De Luca,
eletto governatore della Campania e sospeso per effetto della
Legge Severino. Ora De Luca potrà partecipare al primo Consiglio
– che era stato rinviato – e nominare la nuova Giunta. Il
Tribunale dovrà poi decidere nel merito della vicenda.
In effetti il Tribunale ha sospeso provvisoriamente l’efficacia del provvedimento di sospensione ed ha fissato per il 17 luglio l’udienza collegiale per la
conferma, la modifica o la revoca dello stesso.  La sospensione dalla carica di De
Luca, disposta con immediatezza, contro il parere
dell’avvocatura generale, prima dell’insediamento del Consiglio,
”si traduce in un impedimento permanente del funzionamento
della Regione Campania” – scrive nel decreto il presidente
della I sezione civile, Gabriele Cioffi, che parla di
”disinvolto decreto del presidente del Consiglio dei ministri”
– con ”effetti dissolutori, discredito di organi costituzionali
e condizione di pericolo destabilizzante”. Il decreto di inibizione, infatti,
non riguarda, rileva il giudice, un presidente in carica, con
organi insediati, ”che possano garantire temporaneità della
sospensione e la continuità della funzione amministrativa”.
Paralizzare l’esercizio della carica da parte del presidente neo
eletto significa, dice Cioffi, ”paralizzare lo stesso avvio
della consiliatura regionale convertendo il regime di una misura
di sospensione in una vera e propria sanzione (dissolutoria) del
presidente di tutti gli organi regionali con ricadute eversive
per il territorio e i cittadini della Campania”.
Su queste premesse ”il disinvolto Dpcm non ha determinato
una mera sospensione temporanea del presidente della Giunta
regionale” ma ha innescato ”una vera e propria paralisi
istituzionale con effetti estensivi ”di tutti gli organi e
pregiudizio per la carica dei 50 consiglieri regionali estranei
all’applicazione della legge Severino”.

Gaetano Milone

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