SORRENTO – MARINA GRANDE SEMPRE PIÙ “TERRA DI NESSUNO”, AUTO PARCHEGGIATE ANCHE SUL SAGRATO DELLA CHIESA.

SORRENTO – MARINA GRANDE SEMPRE PIÙ “TERRA DI NESSUNO”, AUTO PARCHEGGIATE ANCHE SUL SAGRATO DELLA CHIESA.

SORRENTO – MARINA GRANDE SEMPRE PIÙ “TERRA DI NESSUNO”, AUTO PARCHEGGIATE ANCHE SUL SAGRATO DELLA CHIESA.

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SORRENTO – Situazione insostenibile quella di Marina Grande – ma non solo di essa – dalle foto allegate si è vincono situazioni incresciose ed intollerabili in un paese “civile” a prevalente economia turistica, quindi basata sul bello, il decoroso, il pulito, l’ordinato, l’igienico, ecc, ecc, proprio tutto l’opposto di quanto si verifica – da anni e non giorni – a Marina Grande.
Traffico, anarchia totale in ogni ambito, suolo pubblico occupato indebitamente, cartelli pubblicitari ovunque, petulanti personaggi che ti fermano per propugnarti escursioni o “quasi” obbligarti a sederti ai tavoli di qualche snack bar – che opera da ristorante – trasporto pubblico locale a singhiozzo e area di sosta costantemente occupata, auto dappertutto, finanche sul sagrato della chiesa (non da parte di residenti in questo caso).
Mi chiedo: le molteplici autorità preposte, dove sono?
Vigili, Comune, Capitaneria, Finanza, Carabinieri, Asl, ecc, che fanno? Dove sono?
In un paese civile, amministrato con serietà e un minimo di “amore”, la situazione sarebbe sicuramente diversa.
Purtroppo le colpe sono anche di noi cittadini, scarso senso civico, amore per i luoghi, tutti che vogliono e pochi che “donano” tempo, rispetto e impegno sociale per la città.
Amare riflessioni su uno dei luoghi più “belli” d’Italia e non solo.
L’amministrazione comunale non manca occasione per indicare la Marina Grande come immagine “cartolina” di Sorrento, un bel quadro sai colori offuscati dall’ignoranza, l’indifferenza e l’ineficenza di chi a parole dice di amare, ma nei fatti offende, violenta e sfrutta la “povera” terra delle Sirene che piano piano sta diventando, sempre più, terra delle “Arpie”.
Per fortuna la nostra Sorrento gode ancora di un forte “abbrivio” storico, ma ancora per quanto?

Redazione

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