ARCIDIOCESI SORRENTO-CASTELLAMMARE: STRALCIO DELLA PRIMA LETTERA PASTORALE DI MONS. CARLO SERENA A CINQUANT’ANNI DALLA SUA MORTE

ARCIDIOCESI SORRENTO-CASTELLAMMARE: STRALCIO DELLA PRIMA LETTERA PASTORALE DI MONS. CARLO  SERENA A CINQUANT’ANNI DALLA SUA MORTE

ARCIDIOCESI SORRENTO-CASTELLAMMARE: STRALCIO DELLA PRIMA LETTERA PASTORALE DI MONS. CARLO SERENA A CINQUANT’ANNI DALLA SUA MORTE

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A cinquant’anni dalla morte di Mons. Carlo Serena, Arcivescovo di Sorrento. ( a cura di don Francesco Saverio Casa).

Un sorrentino di elezione nato a Capri

Imagini, chi bene intender cupe quel ch’i’ or vidi – e ritegna l’image, mentre ch’io dico, come ferma rupe -, quindici stelle che ‘n diverse plage lo ciel avvivan di tanto sereno che soperchia de l’aere ogne compage. (La Divina Commedia – Paradiso canto XIII).

La Dott.ssa Anna Amitrano, originaria di Termini in Massa Lubrense, appartenente alla Parrocchia Ex – Cattedrale di Santo Stefano in Capri ci fornisce queste notizie relative a Mons. Carlo Serena:

Dalla consultazione dei Decennali del Comune di Capri Atto 25 parte prima anno 1882 alle ore 19.30 del 18 marzo nella sua abitazione di Via Oratorio, 5 da Pollio Caterina e Serena Costanzo viene alla luce Carlo, Egidio, Luigi.

Il 29 luglio del 1972, all’età di novant’anni, a Sorrento moriva il prelato caprese.

 Ordinato sacerdote nel 1905, Mons. Serena fu segretario delle nunziature apostoliche sia di Rio de Janeiro, che di Berna e anche in Italia.

Nel 1935 fu ordinato vescovo nella Patriarcale Basilica di San Pietro in Roma dall’allora cardinale Segretario di Stato, Eugenio Pacelli, e nominato nunzio apostolico in Colombia.

Nel 1945 resasi vacante la sede Arcivescovile di Sorrento, a causa della morte di Mons. Paolo Iacuzio, il cardinale Pacelli divenuto nel frattempo Papa Pio XII lo designò Arcivescovo della stessa.

Il suo episcopato, eguagliato per numeri di anni con quello del suo predecessore Paolo Iacuzio (27 anni), è il terzo più lungo degli Arcivescovi sorrentini, se considerato dopo gli episcopati di Mons. Giovanni Antonio Angrisani (29 anni), di Mons, Ludovico Agnello Anastasio (34 anni) e Mons. Giuseppe Giustiniani (31 anni).

Lo si evince dalla cronotassi dei vescovi sorrentini, così come è riportata nel Dizionario Storico delle Diocesi, edito da L’Epos nel 2010, diretto da Sergio Tanzarella con la collaborazione di Anna Carfora, Carlo Galliano, Antonio Ianniello, Giovanni Liccardo.

Si riportano alcuni stralci della prima Lettera Pastorale di Mons. Carlo Serena indirizzata all’Arcidiocesi Sorrentina, il cui testo, custodito nel Museo Correale di Sorrento, è stato concesso dal Dottor Andrea Fienga al Rettore della Chiesa di San Paolo don Francesco Saverio Casa, perché se ne offrisse una lettura storica.

Al Clero e al Popolo dell’Arcidiocesi di Sorrento, salute e benedizione nel Signore.

Nell’inviarvi il mio primo saluto e la mia prima benedizione, corre spontaneo il pensiero ai primi anni del mio sacerdozio.

Pur appartenendo a questa Arcidiocesi, ero stato educato fuori di essa nell’antico Cenobio di Cava dei Tirreni, e compiuti i corsi universitari vagheggiavo i miei piani sugli studi preferiti da proseguire e sul ministero sacerdotale da svolgere.

Ma a tali piani dovetti rinunziare quando l’Arcivescovo del tempo Mons. Giustiniani, mi volle come Prefetto degli studi nel Seminario di Sorrento.

Vi vissi circa otto anni come in un cenacolo di pietà, e le cure del Seminario si alternavano con quello dell’insegnamento nell’Istituto Nautico Nino Bixio.

La devozione che mi si accese nel cuore per il Patrono di Sorrento Sant’Antonino, nel cui tempio mi prostrai per chiedergli conforto e grazia, fecero di me quasi un sorrentino di elezione pur senza sminuire il mio grande amore per la mia Capri natia.

Fu verso la fine della guerra che il Pontefice credette interpretare nel farmi interpellare se volessi assumere il governo di questa Arcidiocesi, che vacava per la morte del suo pastore Mons. Paolo Iacuzio.

Confesso che pur allettandomi il pensiero di avvicinarmi al natio loco, avrei preferito un posto scevro da grandi responsabilità dopo quello che ebbi l’onore di tenere per un decennio come rappresentante del Papa nella Nazione Colombiana.

Nel classico suolo di questa Arcidiocesi, è un fiore l’arte dell’intaglio, di cui la Cattedrale mostra uno splendido saggio del munifico dono del mio Predecessore.

Voi artisti sorrentini riproducete nei pannelli del Coro della Cattedrale l’immagine dei Santi Apostoli: possa io riprodurre in voi il divino esemplare di chi degli Apostoli fu il Maestro.

Mi rivolgo alle Dignità e ai Canonici della Chiesa Metropolitana, mi rivolgo a voi Canonici di tutte le Collegiate; speciale è la mia sollecitudine per voi Rettori di Parrocchie.

Voi tutti, Reverendi Sacerdoti del mio Clero che pur non avendo governo di parrocchie, prestate volentieri il vostro aiuto ai Parroci non potete non essere oggetto della mia predilezione.

Tenete sempre alto l’onore del sacerdozio.

Anche a voi tutti che appartenete al Clero Regolare si rivolge il mio pensiero.

Ai rappresentanti l’Autorità civile il mio deferente saluto.

Prima del mio ingresso alla mia sede, compio il gradito dovere di rendere un attestato di stima a S.E. Federico Emmanuel, Vescovo di Castellammare di Stabia quale Amministratore Apostolico.

Capri, 16 gennaio, Festa del Vescovo Sorrentino San Valerio, 1946

+ Carlo, Arcivescovo di Sorrento

 

 

 

 

 

 

Gaetano Milone

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