Senz’altro encomiabile la conferenza “Contiamo Pari” organizzata dall’Area Marina Protetta “Punta Campanella”, per sabato 8 marzo in occasione della festa delle donne.
Encomiabile, dicevamo, se non fosse per la matrice organizzatrice ( gruppo politico d’opposizione all’attuale Amministrazione che conta a far parte della maggioranza, in qualità di Consigliere, lo stesso mega presidente dell’Amp, Lucio Cacace) e, per l’argomento poco consono, per un Ente nato per la tutela ambientale e dell’intero ecosistema marino e da tempo “repubblica delle banane” per l’attività amministrativa..
A cominciare dal personale fornito da un’Agenzia interinale, sempre lo stesso, per circa vent’anni, compresa la “direttrice” “facente funzioni”, promossa da categoria C a D con la benedizione dei rappresentanti dei comuni nel Cda ( Sorrento fino a ieri senza delegato per la “fuga” del precedente rappresentante, sottufficiale di Guadia di Finanza, Sant’Agnello, a lavoro in Groenlandia, Piano di Sorrento, Vico Equense, Positano), forse per l’insufficienza dei suoi incarichi come “membro della Commissione di coordinamento del Banco di Santa Croce a Vico Equense, o per le “competenze” a pagamento nelle pratiche per l’ottenimento della Bandiera Blu nei comuni della penisola.
Un patrocinio scomodo quello del gruppo “Azione in Comune” già sponsor sui legni di un concessionario di Marina della Lobra, nell’estate scorsa di un riconoscimento al recordman di immersione in apnea , Umberto Pellizzari con la collaborazione dell’Amp, sempre guidata dal super Presidente Cacace, alle prese con le proteste dei charter dopo la ridicola imposizione dell’Ais, poi bocciata dal Tar Campania.
Un patrocino che potrebbe anche essere foriero di segnali di discontinuità politica del presidente Cacace, di professione autista di Ncc e gestore con la moglie di b&b di famiglia o case vacanze, a ridosso dell’incontrollata Baia e costa di Marciano, ai due aspiranti papabili, componenti dell’attuale maggioranza, in sostituzione del sindaco Lorenzo Balducelli, già al secondo mandato.
Fantapolitica o cruda verità, considerato, tanto per fare un esempio, che a Marina della Lobra, travi arruginiteoggetto pure di un’ordinanza di rimozione, restano da ben tre anni, malgrado denunce ufficiali, al proprio posto, impedendo l’accesso al mare, con rimbalzi di responsabilità, tra il “distratto” assessore al Demanio, la Capitaneria di porto, il Segretario Comunale.
Il tutto sotto la regia politica di chi, con parecchi scheletri nell’armadio, impone una “pace armata” alla Lobra, tra peccatori vari per evitare di “aprire gli occhi agli uccellini” e permettere un’altra stagione lavorativa all’insegna del “non vedo, non sento, non parlo”.