LA CONGIURA DEL SILENZIO
L’Ufficio Confraternite ha il compito di dirigere e coordinare le attività delle confraternite della diocesi, secondo quanto illustrato dallo Statuto diocesano, svolge un peculiare compito di direzione e coordinamento dell’attività delle confraternite della diocesi, associazioni di diritto pubblico a norma dei canoni 312-320 del CIC, con lo scopo principale di renderle maggiormente sensibili alla vita ecclesiale della diocesi e quindi sempre più impegnate in nuovi ambiti e servizi pastorali.
L’Ufficio Confraternite della diocesi di Sorrento, facendo seguito ai canoni innanzi detti, dimentica quanto segue:
Can. 316 – §1. Non può essere validamente accolto nelle associazioni pubbliche chi ha pubblicamente abbandonato la fede cattolica, chi è venuto meno alla comunione ecclesiastica e chi è irretito da una scomunica inflitta o dichiarata.
§2. Coloro che, dopo essere stati legittimamente associati, vengono a trovarsi nel caso di cui al §1, premessa un’ammonizione, siano dimessi dall’associazione, osservando gli statuti e salvo il diritto di ricorso all’autorità ecclesiastica di cui al can. 312, §1.
Can. 317 – §1. Se non si prevede altro negli statuti, spetta all’autorità ecclesiastica di cui al can. 312, §1 confermare il moderatore dell’associazione pubblica eletto dalla stessa, o istituire colui che è stato presentato, oppure nominarlo secondo il diritto proprio; la medesima autorità ecclesiastica poi nomina il cappellano o l’assistente ecclesiastico, dopo aver sentito, se risulta opportuno, gli officiali maggiori dell’associazione.
§2. La norma stabilita al §1 vale anche per le associazioni erette da membri di istituti religiosi in forza di un privilegio apostolico, al di fuori delle proprie chiese o delle proprie case; nelle associazioni erette da membri di istituti religiosi presso la propria chiesa o presso la propria casa, la nomina o la conferma del moderatore e del cappellano spetta al superiore dell’istituto, a norma degli statuti.
§3. Nelle associazioni non clericali, i laici possono ricoprire l’incarico di moderatore; il cappellano o l’assistente ecclesiastico non siano assunti a tale compito, a meno che negli statuti non sia disposto diversamente.
§4. Nelle associazioni pubbliche di fedeli finalizzate direttamente all’esercizio dell’apostolato, non siano moderatori coloro che occupano una carica di direzione nei partiti politici.
Can. 318 – §1. In circostanze speciali, se lo richiedono gravi motivi, l’autorità ecclesiastica di cui nel can. 312, §1 può designare un commissario che in suo nome diriga temporaneamente l’associazione.
QUANTO DI TUTTO CIO’ E’ STATO OSSERVATO DALL’UFFICIO DELLE CONFRATERNITE DELLA DIOCESI DI SORRENTO IN MERITO A TUTTO QUANTO SEGNALATO DALLA STAMPA LOCALE E DALLE MISSIVE RICEVUTE PER LE QUESTIONI ACCADUTE ALLA VENERABILE ARCICONFRATERNITA DEL GONFALONE DEI SANTI PRISCO E AGNELLO?
VOX POPULI VOX DEI, così recita una locuzione latina, quanto mai opportuna in merito all’intervento del Com. Gianluigi Aponte sulla questione della confraternita dei Giuseppini di Sant’Agnello.
Allora ci si domanda: la politica interviene con propri rappresentanti in merito alle dedotte vicende, gli imprenditori fanno altrettanto e l’Ufficio delle Confraternite cosa fa?
A COSA SERVE, PERTANTO, L’UFFICIO DELLE CONFRATERNITE?
E’ un circolo ricreativo, che per alcuni versi ha portato qualcuno all’interno di esso al disgusto più totale, serve a chiedere l’obolo annuale alle confraternite della diocesi…è LA CONGIURA DEL SILENZIO.
Loro pensano di cambiare le cose per non cambiare nulla, un “leitmotiv” ricorrente in politica, ma sembra che questo termine, sia stato preso in prestito anche dalla Curia di Sorrento.
Priori delle confraternite della penisola sorrentina, presi “sotto scacco” da queste ombre grigie, li mantengono in una situazione d’inferiorità o di difficile difesa, rendendo impossibile qualunque azione o reazione: li hanno in pugno, li mettono all’angolo, con le spalle al muro, li sottomettono.
E LA COSA GRAVE E’ CHE NESSUNO SI RIBELLA, NESSUNO CHE ASSUME UNA POSIZIONE DI ESTREMA RATIO, NESSUNO CHE ESERCITA IL PROPRIO DIRITTO.
Ma quello che è ancora più grave è la figura che aleggia dietro queste ombre grigie, lasciando ai lettori ogni interpretazione o pensiero.
Il Confratello
Rosario Salerno