SANT’AGNELLO: FRATERNITA’, TOLLERANZA, ONORE, DIGNITA’, LEALTA’. VALORI FONDANTI DELLE CONFRATERNITE

SANT’AGNELLO: FRATERNITA’, TOLLERANZA, ONORE, DIGNITA’, LEALTA’. VALORI FONDANTI DELLE CONFRATERNITE

SANT’AGNELLO: FRATERNITA’, TOLLERANZA, ONORE, DIGNITA’, LEALTA’. VALORI FONDANTI DELLE CONFRATERNITE

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LA FRATERNITA’ – LA TOLLERANZA – L’ONORE – LA DIGNITA’ – LA LEALTA’

Questi valori, questi principi fondanti delle Confraternite, dove sono finiti?

Vero è che l’articolo 7 della Costituzione Italiana, recita che la Repubblica Italiana è laica e aconfessionale, nonché priva di una religione ufficiale.

Ma, oggi più che mai, ci siamo resi conto che la Chiesa, così ben gerarchizzata e diramata sul territorio, ha interessi economici e beni materiali da tutelare; quindi, le sue scelte dispotiche li riversa sugli uomini e sulle donne di fede che ancora credono nella fede e nella dottrina cristiana.

Ce lo dimostra la situazione che abbiamo recentemente vissuto a Sorrento, laddove il nostro amato Vescovo dalla Teoria del Sole e della Luna data da Innocenzo III a quella con cui Dante, nel De Monarchia, definisce Papa e Imperatore come due soli, ponendoli dunque al medesimo livello per quanto il poeta, che parteggiava per i Cerchi, ribadì che la confusione tra i due “è la cagion che ‘l mondo ha fatto reo”.

Cioè un monarca assoluto che decide “motu proprio” le sorti di una intera comunità confraternale, esprimendo il suo giudizio morale anche su faccende per le quali avrebbe dovuto semplicemente applicare quanto previsto dal Diritto Canonico.

Il “buon pastore”, non ha scelto nemmeno la strada dell’astensionismo, non ha invalidato il voto per le elezioni dei nuovi governi delle Confraternite, seppur viziati in fatto e in diritto.

Alla Chiesa compete solo vigilare su tutto ciò che concerne l’aspetto religioso delle Confraternite e non altro, nessuno può ergersi a maestro di dottrina cattolica, ma la curia diocesana deve rimuovere dal loro incarico le persone ritenute non idonee.

Se un insegnante di religione ha divorziato dal proprio coniuge, per la Chiesa quest’ultimo si vede revocato il diritto di insegnare, com’è allora mai possibile che la curia diocesana di Sorrento non prenda provvedimenti su persone che sono non sposati ma hanno prole?

E’ una contraddizione in termini. Ed esso rappresenta uno schiaffo alla laicità.

E’ come dire che il crocifisso appeso nelle aule scolastiche è violazione della libertà dei genitori ad educare i figli secondo le loro convinzioni e della libertà di religione degli alunni, dimenticandoci che siamo cristiani e che crediamo fermamente in quel crocifisso, testimonianza di pace e fraternità.

Il senso del giusto, volendolo pesare su una bilancia, dove pende?

Esso (il senso del giusto) non può non risentire dei valori morali che tradizionalmente vengono trasmessi anche attraverso gli insegnamenti etici indottrinati dalla fede che si professa.

Quand’è che vi farete un esame di coscienza? Quand’è che le persone preposte all’Ufficio delle Confraternite non abbasseranno più il capo all’Imperatore Vescovo e al suo staff di lacchè?

Il Confratello

Rosario Salerno

Gaetano Milone

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