“Ben lo sappiamo un pover uomo tu sei” ci ricorda Giosuè Carducci in una sua lirica struggente che noi prendiamo a prestito per rivolgerci al solito noto, al quasi sconosciuto millantatore di epiche geste, che perseguita la nostra testata giornalistica colpevole di esercitare il diritto-dovere di cronaca.
Un anonimo, come dicevamo, quasi noto, un corvo svezzato in un nido di avvoltoi, autocelebratosi in uno dei suoi recenti scritti, di cui appena possibile, ce ne occuperemo anche in sede giudiziaria, dando ampia documentazione agli organi di informazione soprattutto nazionali.
Un corvo nero, come la sua coscienza, appartenente per cultura e affinità di nascita a nota famiglia sorrentina, che da sempre ha anteposto la cattiveria e l’infamità al “bene” comune, portando come suo Dna le origini “particolari”, come una mina vagante,va seminando odio fra persone perbene millantando “crediti” di falsa professionalità.
La redenzione, purtroppo non appartiene alla cultura sua e dei suoi simili. Il Manzoni ci ricorda che la misericordia di Dio non ha limiti. Noi invece seguirime a vita le tue gesta, “pover uomo”.