E’ diventato uno degli approdi più importanti per volume di traffico e presenza di charter di tutto il golfo di Napoli. La vicinanza alle più frequentate mete turistiche – l’isola di Capri è a quattro miglia – Marina del Cantone, Crapolla, i Galli e i tesori della divina costiera, compresi Positano ad Amalfi ad un tiro di schioppo per i super veloci gozzi semiplanati e plananti (molti, superiori ai 10 metri ma” misteriosamente” classificati “natanti”) costituisce punto di imbarco e sbarco per migliai di turisti al giorno, imbarcazioni da traffico (quattro di una cooperativa locale) e poi decine di charter alla fonda nel porticciuolo della Lobra più quello provenienti da altre località.
Il tutto favorito da una strada d’accesso che riesce a “digerire” decine e decine di Ncc, mini pullman, courtesy car, con la cronica assenza dei vigili urbani.
Il ridotto personale dell’Ufficio locale marittimo, (monta intorno alle 9-30 del mattino, smonta intorno alle 14.00 tranne due rientri pomeridiani alle 17.00) , fuori dagli orari di sbarco di “festosi, chiassosi ed euforici” charteristi senza “freni” così come pure a Marina del Cantone.
In tutta questa “vacatio legis” a Marina della Lobra spicca l’immobilismo del’ Comune, primo fra tutti del Segretario comunale, oggi con delega al demanio, dopo il disinteressa colpevole dell’ex Assessore al Demanio, sulla mancata rimozioni di travi arruginite di ferro “saldate” abusivamente sul cemento della banchina, resti “dispettosi” di una concessione revocata più di tre anni fa. Un rimbalzo di responsabilità e titolarità fra i diretti interessati.
A nulla sono valse fino ad oggi esposti e denunce di privati cittadini, una sorta di “immunità” protegge l’ex concessionario, abituato ad uscire fuori dell’area in concessione a mare, soprattutto di sera ( manca vigilanza) con un’altrta fila di barche, ( diecimila euro ad unità), multate una volta all’anno.
Dell’eventuale variazione alla concessione (presenti sul tavolato nuovi gestori) e delle feste con balli sfrenati fino ad ore inoltrate è megli non parlarne.
La legge a Marina della Lobra non è uguale per tutti.