Una tragedia evitata per “intervento divino”nel fiordo di Crapolla.
A pochissimi giorni dall'”autorizzazione” concessa dal comune di Massa Lubrense con “beneplacito” dell’Ufficio Demani e dell’Amp, per lo sbarco di centinaia di persone, per la festa del 29 giugno, in deroga ad una precedente ordinanza del 18 giugno 2021 con la quale si interdivano gli specchi acquei sottostanti le pareti rocciose con pericolo di caduta massi nelle località Ieranto, Le Mortelle e Crapolla, grossi macigni staccatisi dalla montagna hanno invaso la spiaggia di Crapolla.
Un “miracolo” del Santo a cui sono particolarmente devoti gli abitanti di Torca che curano la zona che vide appunto l’apostolo Pietro sbarcarvi, diretto a Roma per evitare la flotta romana di stanza a Baia, ma una grave disattenzione dell’Ufficio Demanio del Comune di Massa Lubrense e soprattutto l’Area Marina Protetta che hanno espresso parere favorevole alla revoca dell’ordinanza.
A tale proposito ci si chiede quali sopralluoghi abbia esperito l’Uffico Demanio del Comune da anni “cieco” sulla permanenza di pericolosissimi travi di ferro sulla banchina della Lobra a Massa Lubrense in attesa di incidente e, l’Area Marina Protetta troppo “distratta” negli ultimi tempi su argomenti di tutela dell’ambiente e nel caso specifico della salvaguardia della vita umana. Interrogativi a cui dovranno dare risposte le Autorità, prima fra tutte la Capitaneria di Porto di Massa Lubrense, dove è stata depositata una regolare denuncia da un attento e benemerito cittadino.