SORRENTO: PRESUNTE MOLESTIE AI DANNI DI LAVORATRICI COMUNALI. MICHELANGELO SCANNAPIECO SCRIVE AL SINDACO ED AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE

SORRENTO: PRESUNTE MOLESTIE AI DANNI DI LAVORATRICI COMUNALI. MICHELANGELO SCANNAPIECO SCRIVE AL SINDACO ED AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE

SORRENTO: PRESUNTE MOLESTIE AI DANNI DI LAVORATRICI COMUNALI. MICHELANGELO SCANNAPIECO SCRIVE AL SINDACO ED AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE

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Vox populi  vox dei. Non solo. Dai chiacchiericci bisbigliati tra colleghe con la paura di essere ascoltate e punite da chi per “grazia ricevuta” pensa di essere intoccabile ad una serie di testimonianze di donne di tutte le età “invitate” a concupire dal mostriciattolo con le sembianze di topo, “figlio di papà”. Il tutto finito nell’agenda di Michelangelo Scannapieco che annota nomi e testimonianze dell’ultimo “scandalo” a carico del frequentatore del Palazzo di Città trasformandola in una dettagliata denucia al Sindaco ed al Presidente del Consiglio Comunale.

Un lungo e dettagliato elenco dei presunti reati commessi nel quotidiano da un suo stretto collaboratore e trasmessi al Sindaco-avvocato intento in questo periodo a rimangiarsi l’autorizzazione data dopo una ufficiale Conferenza di Servizio, alla Wind, per il posizionamento di un’antenna telefonica a Priora, ampiamente pubblicizzata sul settimanale più venduto della penisola ( lasciando a piedi, l’altro il quotidiano dei due mondi il cui direttore era a ripetizione da una preparatissima insegnante di scuola materna, madre dei famosi Gracchi sorrentini).

Michelangelo Scannapieco nel suo esposto paventa, tra l’altro, “un imminente rischio psicosociale2 rammentando che le condotte maltrattanti e moleste ai danni dei lavoratori sono punite, oltrechè ai sensi dell’art.612 bis (atti persecutori-stalking, anche dagli articoli 609-bis (violenza sessuale e 572 (maltrattamenti contro familiari e conviventi).

Ed ancora, ” Caro sindaco o avvocato Coppola è mai possbile che devo sempre denunciare io tali abusi a difesa delle donne in generale ed in particolare le donne impiegate al Comune di Sorrento.

“In conclusione caro Sindaco e caro Presidente del Consiglio comunale vi comunico che a tale esposto seguirà denuncia penale, nel caso che non vengano adottate “ad horas” tutti i provvedimenti di rito e non sia allontanata dal Comune di Sorrento, l’autore di tali abusi sessuali”.

Prendendo a prestito una famosa poesia di Giuseppe Giusti, facciamo nostri alcuni versi …” Che fa il nesci, Eccellenza? o non l’ha letto? Ah, intendo: il suo cervel, Dio lo riposi. in tutt’altre faccende affaccendato, a questa roba è morto e sotterrato”.

Gaetano Milone

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