SORRENTO: L’ISTITUTO DI CULTURA TORQUATO TASSO RIDOTTO A UN CIRCOLO PRIVATO

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SORRENTO: L’ISTITUTO DI CULTURA TORQUATO TASSO RIDOTTO A UN CIRCOLO PRIVATO

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«Il potere logora chi non ce l’ha», è questo, senza dubbio, l’aforisma più celebre di Giulio Andreotti, ma colui che crede di emulare il grande statista, Luciano Russo, non sa che la paternità è di Charles Maurice de Tayllerand, celebre politico e diplomatico francese del Settecento.

La nazionalità e l’epoca ci fa ricordare un personaggio nel quale il Russo s’identifica: il Re Sole, Luigi XIV di Borbone, che fino alla morte fu convinto assertore di una monarchia di tipo assolutistico. La concezione di governo che lo accomuna a Luciano Russo è sintetizzata nella frase: «L’État c’est moi!» (Lo Stato sono io!).

«L’Istituto di Cultura “Torquato Tasso”, sono io» deve aver pensato l’attuale presidente a mandato scaduto, tentando in modo maldestro e incompetente, di convocare l’Assemblea Ordinaria dei Soci per il rinnovo delle cariche sociali.

A chi è pervenuta copia della presunta Convocazione  si accorge subito che il “monarca” non ha chiesto consiglio né al C.d.A. né al neo segretario, tutti, uomini e donne, alle corte del re, che, presupponiamo, all’oscuro delle trame del “loro” presidente.

Sono troppe e palesi le violazioni dello Statuto e delle più elementari regole del Codice Civile, al che viene da chiederci: «A quale scopo?».

Ma, forse, non c’è un vero e proprio scopo, vuole solo acquistare tempo o, come suo modus operandi, il Russo ha usato l’Istituto come una “cosa” sua, senza rispetto alcuno del C.d.A., dei probi viri, dei Soci e della popolazione sorrentina. Lui crede di essere il famoso marchese del grillo per cui «lui è lui e noi non semo un…» con quel che segue.

Mala tempora currunt…, vediamo fosche nubi addensarsi sul futuro del centenario e prestigioso Istituto di Cultura “Torquato Tasso” qualora Luciano o qualche suo sodale dovesse essere eletto presidente.

Siamo rispettosi della democrazia e aspettiamo il risultato delle elezioni che speriamo Luciano Russo voglia indire senza più tergiversare o ricorrere a qualche astruso stratagemma.

Confidiamo nel buonsenso dei Soci per dare, finalmente, un nuovo corso all’Istituto che non merita di seguire le sorti dell’ex presidente.

Gaetano Milone

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