SORRENTO COMUNE: NOMINE “INTERESSATE”. SCANNAPIECO SCRIVE ALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE, ALLA PROCURA ED AL PREFETTO

SORRENTO COMUNE: NOMINE “INTERESSATE”. SCANNAPIECO SCRIVE ALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE, ALLA PROCURA ED AL PREFETTO

SORRENTO COMUNE: NOMINE “INTERESSATE”. SCANNAPIECO SCRIVE ALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE, ALLA PROCURA ED AL PREFETTO

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“Facile l’accostamento tra Don Chisciotte della Mancia e la “mafia dei baroni” al Comune di Sorrento”.

Così Michelangelo Scannapieco esordisce in una lettera denuncia inviata agli Amministratori comunali di Sorrento, sindaco compreso, al Prefetto ed alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata per segnalare l’ennesimo “sfregio” alle leggi dello Stato, commesso sul comune di Sorrento con una leggerezza che sfiora l’incoscienza.

“Cittadini onesti che mi spronano quotidianamente a far emergere le verità nascoste, celate da omertà ipocrite che non trovano terreno fertile in decisioni passibili di reato penale (quindi Don Chisciotte) e, “la mafia dei baroni” che continuano imperterriti in non remote (e quindi tanto più solide), attualissime fasi di corruzione e nepotismo con l’aggravante dell’inefficienza del sistema giudiziario per troppo carico di lavoro, che allunga i tempi di eventuali provvedimenti2”, aggiunge Scannapieco.

Poi affonda la lama nell’ennesimo caso di “prepotenza” amministrativa portato avanti con la certezza, per chi legge, di rimanere impuniti.

“Il mio riferimento e la mia denuncia, si riferiscono all’assessore -consigliere E. D. A. e suo figlio F.G. che lavora presso il Comune di Sorrento all’Ufficio Edilizia Privata”.

E poi le accuse precise con nome e cognome ad un politico locale ed al suo figliulo Assessore non di combattere contro “i Mulini a Vento” ma a  legittimare il posto di lavoro del neo assunto.

“Ancora una volta ci troviamo di fronte ad intrecci nefasti di interessi personali e di nepotismo politico”.

“Si distribuiscono posti di lavoro, – aggiunge Scannapieci -, si coprono gli abusi edilizi, si gonfiano le fatture sugli spettacoli e manifestazioni, si pagano mazzette per ricevere favori e, quando non bastano, si creano al solo scopo di favorire il neo-privilegiato, mediante il frazionamento dannoso o inutile di altri corsi, ovvero si distribuiscono assistentati, in un nepotismo tanto evidente che potrebbe essere anche valutato alla luce della norma penale che punisce lo sfruttamento della funzione per interessi privati”.

Un’ennesima lettera-bomba decisiva – sono in molti a pensarlo- per accelelare indagini sul presunto malaffare al comune di Sorrento, per ridare fiducia agli onesti cittadini, ai combattenti per la legalità, ai tanti che vivono nel rispetto delle leggi.

Il tutto per non ridare credibilità al famoso detto “mentre il medico studia, l’ammalato muore”.

 

 

Gaetano Milone

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