SORRENTO: ANCORA MULTE A CHIAMATE A LARGO PARSANO VECCHIO E SPAZIO ANTISTANTE CHIESA DEL CAPO. MO SI’ MO NO, QUI’ COMANDO IO.

SORRENTO: ANCORA MULTE A CHIAMATE A  LARGO PARSANO VECCHIO E SPAZIO ANTISTANTE CHIESA DEL CAPO. MO SI’ MO NO, QUI’ COMANDO IO.

SORRENTO: ANCORA MULTE A CHIAMATE A LARGO PARSANO VECCHIO E SPAZIO ANTISTANTE CHIESA DEL CAPO. MO SI’ MO NO, QUI’ COMANDO IO.

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Ancora una multa all’incauto automobilista “reo” di aver parcheggiato la sua auto in Largo Parsano Vecchio, fuori dagli stalli consentiti ma nelle immdiate vicinanze di un locale commerciale, al posto del furgone del proprietario “padrone” della strada pubblica. Ed ancora, il I° maggio e sempre nei momenti di celebrazione della Santa Messa nella chiesa del Santissimo Rosario del Capo di Sorrento, “complice” la chiusura del parcheggio pubblico, vengono multate le auto dei fedeli intenti ad ascoltare la celebrazione eucaristica creando lo scompiglio fra gli stessi.

Un caso l’uno, un caso l’altro, si chiedono gli allibiti cittadini, attenti lettori del nostro giornale, non allineato alla “libera” informazione comunale del Sindaco-editore, ( in questi giorni con le proteste delle scuole di ogni ordine e grado della penisola per l’uso di una nuova grammatica e sintassi, sono stati deliberati dalle casse dei sorrentini altri cinquecento euro al “giornale dei due mondi”), o persecuzione contro chi protesta liberamente sull’applicazione a macchia di leopardo del Codice della Strada?.

Nel primo caso, il vigile che ha redatto il verbale corre il rischio di incorrere in reati omissivi (tranne se affetto da miopia e strabismo) per non aver visto i reati che verranno segnalati al Prefetto e che nel quotidiano si consumano al Largo Parsano, mentre nel secondo caso, si può trattare anche di vecchia ruggine contro un sacerdote “acchiappa incarichi” che all’epoca di una processione al Capo di Sorrento fece “cambiare”, a furor di popolo, una ordinanza che non prevedeva chiusura strade pe il passaggio del corteo religioso. Comandante, “Che fa il nesci” o non l’ha visto?.

Gaetano Milone

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