SORRENTO RICORDA MONS. LUGI SPOSITO NEL CENTENARIO DELLA SUA NASCITA CON UNA CELEBRAZIONE EUCARISTICA NELLA CHIESA DI SAN PAOLO

SORRENTO RICORDA MONS. LUGI SPOSITO NEL CENTENARIO DELLA SUA NASCITA CON UNA CELEBRAZIONE EUCARISTICA NELLA CHIESA DI SAN PAOLO

SORRENTO RICORDA MONS. LUGI SPOSITO NEL CENTENARIO DELLA SUA NASCITA CON UNA CELEBRAZIONE EUCARISTICA NELLA CHIESA DI SAN PAOLO

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Per non perdere la memoria. Una frase spesso abusata ma mai così appropriata e cara ai suoi concittadini, per ricordare la figura di Mons. Luigi Sposito, Vescovo Sorrentino, (l’ordinazione episcopale avvenne nel 1993 dalle mani di Giovanni Paolo II), nel centenario della sua nascita.

Lo ricorda con affetto filiale, questa sera alle ore 18.30, nella Chiesa di San Paolo a Sorrento,  con la celebrazione di una Santa Messa, un sacerdote benemerito, il rettore dell’ex Chiesa monastica, don Francesco Saverio Casa

Mons. Luigi Sposito, sacerdote e vescovo.

 

(a cura di don Francesco Saverio Casa) – Nell’odierna Tunisia, si segnala la città di Tagaria. Antica sede episcopale della provincia romana di Bizacena sotto Diocleziano nel III secolo dopo Cristo, viene annoverata tra le sedi vescovili titolari, quindi soppresse della Chiesa Cattolica a partire dal 1818. Il 18 dicembre del 1992 giungeva la nomina di Mons. Luigi Sposito quale segretario della Prefettura degli Affari Economici, sotto la presidenza del Cardinale Edmund Casimir Szoka. Suddetto dicastero pontificio fu fondato nel 1967 da Papa Paolo V. Con nomina pontificia ad essere vescovo titolare di Tagaria, ricevette Mons. Sposito l’ordinazione episcopale per le mani di Papa Giovanni Paolo II il 6 gennaio 1993 nella Basilica Vaticana. Successivamente, il 28 febbraio del 1998, fu nominato anche vescovo titolare di Capri, il cui titolo conservò fino alla morte avvenuta l’11 giugno del 2004.

Lunedì 8 marzo nell’ Ex Chiesa Monastica di San Paolo in Sorrento, il Rettore Don Francesco Saverio Casa, con inizio alle ore 18.30, celebrerà un Solenne Eucaristia in suffragio di Monsignor Luigi Sposito. L’anniversario commemorativo, diffuso anche in diretta streaming sulla pagina facebook dell’Arciconfraternita del Rosario, è giustificato dall’ avvenimento del centenario della nascita del “sacerdote sorrentino” approdato in Vaticano: in molti nella città del Tasso, a distanza di anni, debitamente ricordano quale illustre personalità, discreta e intelligente nel suo servizio reso alla Santa Sede.  La persona – secondo il filosofo e teologo russo Vladimir Nikolaevič Losskij – significa qualcuno che supera la propria natura contenendola, e la fa esistere attraverso questo superamento. “Cosa vorrà dire mai ricordare l’inizio, se ricordare l’origine non è diverso che procedere verso la fine? Esiste una memoria breve che guarda al passato e opera selettivamente. C’è modo e modo di ricordare. In questo orizzonte terrestre, umanissimo, ci può essere un modo per cambiare il passato che accadde un tempo, molto tempo prima”. (Maurizio Cecchetti, I cerchi delle betulle. Edizioni Medusa, 2007). Una brillante e radiosa affermazione di Vladimir Sergeevič Solov’ëv, filoso e teologo, critico letterario russo: “Il sacerdozio fonda la vita della Chiesa ed è il testimone apostolico della trasmutazione eucaristica che comunica agli uomini la potenza della risurrezione”. Il filosofo Martin Heiegger in Introduzione alla filosofia. Pensare e poetare, afferma: “L’ uomo che ha perso il pensiero, ma non certo la capacità di pensare, è in fuga davanti al pensiero”. Cito anche A. Sabetta in Passione educativa. Un itinerario storico tra i maestri del pensiero, Roma 2012, 26.L’ assenza di pensiero è l’ospite inquietante. Nel tempo della crisi servono uomini di pensiero capaci di riflessione profonda. Ecco perché educare significa far nascere. Senza il paragone con un’umanità seriamente impegnata con sé stessa e con la ricerca del vero, non si può trasmettere nulla che pretenda di essere significativo per l’altro. Per questo occorre sempre tornare a confrontarsi con coloro che hanno significato molto per il pensiero”.  Monsignor Luigi Sposito, quale Segretario della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede, ebbe modo di comprendere ed attuare che le finalità della Chiesa non escludono una promozione integrale dell’uomo nel corretto uso dei beni, distribuiti con equità nella comunità dei fedeli e volti per il raggiungimento della dignità dei figli di Dio. La Chiesa è insieme segno e salvaguardia del carattere trascendente della persona umana. L’uomo, in effetti, non si limita al solo orizzonte temporale, ma, soggetto della storia umana, mantiene pienamente la sua eterna vocazione. La Chiesa necessita al fine di svolgere la sua missione, di mezzi umani sia di natura materiale ed economica, e per la sua stessa natura possedere ed amministrare i beni temporali indipendentemente dal potere civile. Le realtà temporali e le realtà soprannaturali sono strettamente legate tra loro, e la Chiesa stessa utilizza mezzi temporali nella misura in cui la sua missione lo richiede.  Il nuovo Codice di Diritto Canonico non entra nel rapporto delicato con lo stato, che in materia di beni temporali dovrebbe ispirarsi a principi di sana collaborazione. Nel Libro V I Beni Temporali della Chiesa si segnala al Can. 1254 § 1: La Chiesa cattolica ha il diritto nativo, indipendentemente dal potere civile, di acquistare, possedere, amministrare ed alienare beni temporali per conseguire i fini che le sono propri. §2. I fini propri sono principalmente: ordinare il culto divino, provvedere ad un onesto sostentamento del clero e degli altri ministri, esercitare opere di apostolato sacro e di carità, specialmente a servizio dei poveri.

Riporto infine alcune tappe sintetiche della vita di Mons. Sposito: divenuto nel 1963 responsabile esecutivo del Segretariato Ammnistrativo del Concilio Vaticano II, fu nominato da Papa Paolo VI membro della Pontificia Commissione per gli Archivi Ecclesiastici, fu capo ufficio del personale dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica; nel 1977 fu delegato dell’Amministrazione del Patrimonio con responsabilità verso la gestione dell’obolo di San Pietro.

Ai familiari tutti di Mons. Luigi Sposito, i quali hanno desiderato fortemente che venisse celebrata l’Eucaristia per un sì grande evento, auguro di tenere acceso sempre quel lume che collocato dinanzi alla figura di “Zio Luigi”, anche col passare del tempo, permette di avere un diverso posizionamento dello sguardo.  La durata è il passato che si rigenera nel presente, perché è un atto di fede; esso è come un principio di risalita che libera. Con uno sguardo nuovo.

 

 

 

Gaetano Milone

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