SORRENTO: L’INQUINAMENTO MARINO SOTTO LA LENTE D’INGRANDIMENTO DEGLI ENTI COINVOLTI IN ATTESA ANCHE DELLA DISMISSIONE DELL’IMPIANTO DI MARINA GRANDE

SORRENTO: L’INQUINAMENTO MARINO SOTTO LA LENTE D’INGRANDIMENTO DEGLI ENTI COINVOLTI IN ATTESA ANCHE DELLA DISMISSIONE DELL’IMPIANTO DI MARINA GRANDE

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Avvio alla stagione riformista del Green Deal dei comuni della penisola sorrentina, pianificato dall’Amministrazione comunale di Sorrento, attraverso l’attivazione di un tavolo tecnico multilaterale.
Si sono tenuti martedì scorso i lavori che hanno visto la partecipazione dei sindaci della penisola, uniti dalla cogente problematica ambientale, alla presenza dei rappresentanti dell’Arpac, della Gori, del Dipartimento di prevenzione dell’ASL Napoli 3 Sud, della Capitaneria di porto di Castellammare di Stabia e dell’Ufficio locale marittimo.
Oggetto della sessione è stata l’analisi delle criticità strutturali inerenti la risorsa mare purtroppo negli ultimi tempi troppo spesso sotto i riflettori.
Gli ultimi dati forniti dall’ARPAC e il conseguente divieto di balneazione a Marina Grande e presso la spiaggia di San Francesco, in ragione della rilevazione di enterococchi ed escherichia coli, hanno destato un crescente allarme.
La tutela della risorsa mare costituisce elemento fondativo dell’indirizzo politico dell’amministrazione sorrentina, come attestato dalle innumerevoli iniziative di cittadinanza attiva promosse dal Presidente del consiglio comunale di Sorrento Luigi Di Prisco e sostenute attualmente dallo slancio progettuale dell’Assessore all’ambiente Ilaria Di Leva.
La conduzione del tavolo si è articolata in una fase preliminare di diagnosi delle criticità, dal successo confronto interistituzionale per competenze tecniche, dalla prospettazione delle soluzioni praticabili e della risoluzione delle problematiche in questione.
Si è precisato durante i lavori, che la dismissione dell’impianto di Marina Grande e l’utilizzo della condotta sottomarina come acqua di seconda pioggia rappresentano il prerequisito necessario per una vasta attività di efficientamento, di investimento e di novazione dei manufatti; è necessaria la mappatura degli scarichi e un rigoroso cronoprogramma di intervento.

La voce congiunta di Di Prisco e Di Leva è valsa a rappresentare le problematiche territoriali che si sono susseguite negli ultimi anni inerenti la risorsa mare. Posizione condivisa e suffragata anche dalle altre Amministrazioni comunali che sono intervenute per varie criticità operative.

La convergenza progettuale verso la sostenibilità ambientale e il biocentrismo è avvenuta attraverso l’inaugurazione di una nuova metodologia di lavoro: il coordinamento aperto, la creazione di una rete di scopo, la rendicontazione periodica e tavoli permanenti di confronto.

Di Prisco e Di Leva hanno rilevato la necessità di rapportare la transizione ecologica a quella digitale, coerentemente con l’impianto ideativo del PNRR, attraverso l’investimento in infrastrutture tecnologiche avanzate, che consentano l’implementazione di sistemi di rilevazione e di monitoraggio automatici.
I Soggetti interpellati – ciascuno secondo le proprie competenze – hanno peraltro garantito la risoluzione del problema: la GORI, nello specifico, ha relazionato in merito agli interventi e ai cantieri attualmente attivi finalizzati alla risoluzione di ogni problematica oggi attiva, nonché i lavori finalizzati alla totale dismissione entro fine dicembre 2023 dell’impianto di depurazione di Marina Grande.

Ad ultimazione lavori, oltre ai incanalare le acque da depurare a Punta Gradelle, la condotta oggi attiva per l’immissione in mare delle acque depurate sarà utilizzata a trasportare le acque reflue e gli overflow a circa 400 metri dalla costa, a vantaggio della salubrità della risorsa mare e della totale balneabilità.

Gaetano Milone

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